METEO E STORIA. Negli ultimi tre secoli, l’ondata di freddo considerata più intensa e terribile è quella del gennaio 1709. Questo anche per l’enorme quantità di danni causati alla vegetazione e alle coltivazioni in tutta Europa.
Sottolineiamo subito che quel periodo storico del clima europeo è stato definito come Piccola Era Glaciale. Un’oscillazione climatica che determinò una lunga serie, forse di tre secoli, di temperature molto più basse rispetto ad ora. I ghiacciai alpini invasero valli, dove oggi sorgono località sciistiche. Il periodo di gelo terminò alla fine dell’800, con alcuni colpi nei primi del ‘900.
L’inverno del 1709 si considera come il più intenso attacco di aria artica siberiana per l’Italia, in quanto l’aria fredda giunse direttamente dalla Russia per settimane, con un peso incredibile.
All’epoca i termometri non erano a mercurio e la graduazione non era in °C, tanto meno esistevano minime e massime.
Anche le temperature ricostruite sono quindi approssimative, ma ugualmente significative.
Secondo i ricercatori del CNRS, sulle temperature rilevate a Parigi tra il 1665 ed il 1716 dal medico e botanico Luois Morin, e dopo lo studio accurato riguardante la conversione dei valori rilevati con quei termometri, si è potuto determinare che l’ondata di freddo ebbe inizio il 6 gennaio 1709, con costanti venti da Est e Nord Est e le temperature sottozero.
Per 11 giorni consecutivi, Parigi ebbe temperature tra i -15°C ed i -18°C. L’11 gennaio la minima fu di -18°C e la massima di -12°C.
Il 24 gennaio però cominciò il disgelo, portando l’ondata di freddo ad una durata di quindici giorni circa.
Successivamente ci fu un intenso freddo dal 4 al 10 febbraio, per poi avere una punta molto intensa il 24, con un valore di -13,5°C.
L’ondata di freddo, accompagnata un intenso vento, fu memorabile. Le basse temperature, unite al vento, fecero seccare tantissime piante. A ciò contribuì anche l’alternanza tra periodi di gelo e periodi più miti.
I +12°C, raggiunti tra il 14 ed il 19 febbraio, provocarono un risveglio troppo precoce della vegetazione, difatti i -14°C diedero loro un colpo di grazia definitivo.
Il freddo provocò soprattutto una ecatombe tra la popolazione, specie per bambini ed anziani, e le famiglie non in grado di affrontare questo freddo.
Si stima che le morti raggiunsero i 600 mila solo in Francia, e questo inverno forse fu l’ultimo nella storia a provocare un numero così grande di morti.
Noi ci chiediamo: la Francia e l’Europa, oggi, sarebbero in grado di affrontare un evento simile? Ma soprattutto: è un fenomeno che potrebbe mai realizzarsi?
Tante domande non hanno risposta, ma con l’estremizzazione climatica temiamo che certi fenomeni possano ripetersi.