Le linee di tendenza per l’Epifania segnano condizioni meteo che potrebbero essere ben oltre il normale clima invernale.
Va detto che non solo siamo distanti dal periodo di previsione, ma che soprattutto gli stessi modelli matematici, che rammentiamo sono l’unico metodo per fare previsioni meteo (mica si fanno con le stazioni meteo o i satelliti!), tracciano varie alternative tutte degne di considerazione.
Ma c’è da domandarsi come mai i cosiddetti run ufficiali, ovvero le proiezioni pubblicate dai Centri Meteo come le più attendibili tra le decine che vengono contemporaneamente sviluppate, siano indirizzate verso un marcato, persino marcatissimo raffreddamento, con oramai evidente rischio di gelo anche in Italia.
La risposta non ce l’abbiamo. Noi possiamo osservare i vari grafici (osservare svariate elaborazioni), calcolare l’affidabilità della previsione pubblicata, ma non siamo in grado, come nessun meteorologo onesto, di affermare che all’Epifania avremo neve e gelo.
Per tal motivo si parla sempre di probabilità, perché le previsioni meteo sono la possibilità che un certo tipo di tempo atmosferico si verifichi. Questa regola è valida anche nei bollettini a 6-12 ore.
Indubbiamente più è lontano il periodo di previsione, più bassa e l’attendibilità. Inoltre, la prospettiva meteo che va verso l’Epifania, ha un livello di attendibilità ulteriormente ristretto, per varie cause.
Insomma, non ci resta che aspettare. Per ora possiamo affermare che le proiezioni che davano alcuni giorni prima di Natale il freddo verso il Sud Italia e le regioni dell’Adriatico, sono state giorno dopo giorno confermate.
“Ecco cosa avviene in Europa durante un’ondata di gelo. E per l’Epifania, se non l’Italia, c’è la possibilità che una parte del Vecchio Continente venga investito da tale fenomeno.”